Intervista: conversazione con la Vicepresidente Elena Busson

La Fondazione Rovigo Cultura nasce nel 2006 e i suoi soci fondatori sono la Regione del Veneto e il Comune di Rovigo. Tra le sue principali attività c’è la gestione del Teatro Sociale, del Museo dei Grandi Fiumi, delle sale espositive del Comune di Rovigo e la promozione, diffusione, conoscenza e la fruizione delle attività teatrali, della musica, della danza ed in generale di tutte le discipline artistiche come mezzo di promozione culturale tra i cittadini della provincia. La Rotonda, il Teatro Sociale, l’Accademia dei Concordi, il Palazzo Roverella, il Conservatorio Venezze, il Chiostro degli Olivetani e il Museo dei Grandi Fiumi, sono alcune delle “perle” che Rovigo in questo caso custodisce.

Incontriamo Elena Busson, presso la sede del Museo Grandi Fiumi di Rovigo, dove ha sede la Fondazione di cui è Vicepresidente dal 2019, per una conversazione dedicata alle bellezze e ai progetti dedicati a Rovigo e al suo sviluppo culturale.

Un racconto che incrocia passato e presente con uno sguardo al futuro nella consapevolezza di rappresentare luoghi che evocano una forte identità in una terra “stretta” tra due fiumi di primaria importanza come il Po e l’Adige.

Possiamo pensare al  Museo dei Grandi Fiumi, il Teatro Sociale e le sale espositive del Comune, come ad un hub culturale dedicato anche ai giovani?

Certamente. Stiamo lavorando ad un progetto molto ambizioso che vede il Chiostro degli Olivetani tornare ad essere al centro della Cultura del territorio rodigino. E’ un nostro progetto fondamentale che desideriamo realizzare a breve. In questo contesto anche i giovani possono essere al centro di un’azione che vede anche l’ipotesi di investimenti nella tecnologia, nel digitale e negli strumenti utilizzati dalle nuove generazioni per creare innovazione e riprendere quella che è la nostra storia culturale.

Vi siete dedicati  recentemente anche alla narrazione di personaggi importanti per la cultura rodigina

Ci siamo occupati  di Paola Dria un’illustre cittadina rodigina che è stata protagonista del passaggio dal cinema muto al cinema sonoro. Abbiamo celebrato il suo anniversario con un’edizione Zero. E’ stata un’esperienza di video mapping  realizzata grazie alla Polesine Film Commission e al Conservatorio di Rovigo.  A breve vorremmo anche istituire un vero e proprio premio a lei dedicato.

A quale obiettivo state  lavorando oggi per la Fondazione Rovigo Cultura?

L’ambizione  è quella di rendere l’ente promotore il soggetto aggregante per tutte le realtà associative e culturali della provincia. Con il Museo dei Grandi Fiumi devo dire c’è già un legame affettivo e particolare. In questo luogo è esposto anche un “piatto” speciale dedicato al mito di Ero e Leandro del celebre ceramista rodigino Francesco Xanto Avelli

Ricchezze, percorsi e territori

Il Polesine è la terra tra i due fiumi. Fondazione Rovigo Cultura  crede nella ricchezza di questo territorio che si inserisce nei percorsi del Veneto.

Grazie al Museo dei Fiumi di Rovigo e alla Fondazione Cultura Rovigo l’accoglienza e l’ospitalità 
conversazione curata dalla Redazione di Cultura Veneto.

 

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