Una notizia importante per Rovigo. Un progetto che va oltre i confini provinciali.

Dopo il Convegno di Studi realizzato nel lontano 1980 e l’allestimento della Sezione Rinascimentale del Museo dei Grandi Fiumi di una decina di anni fa, si torna a parlare del celebre ceramista Xanto Avelli.

Xanto Avelli, un artista mondiale” è il progetto ideato, sostenuto e curato dalla Fondazione Rovigo Cultura, che ha richiesto più di un anno di lavoro dietro le quinte e che vedrà la luce nel corso del 2023.

Di fatto la Fondazione, nata nel 2006 proprio con l’intento di valorizzare e diffondere il patrimonio culturale della città di Rovigo e dell’intera sua provincia, pone, con questo progetto, un ulteriore tassello alla conoscenza del celebre artista rodigino, dopo avere acquistato, con altre istituzioni cittadine, una delle maioliche, “Ero e Leandro”, creata da Avelli e conservata presso il Museo dei Grandi Fiumi.

Fondazione Rovigo Cultura ha costruito un progetto poliedrico che si sviluppa su vari settori. “Abbiamo investito innanzitutto sulla formazione degli studenti e dei docenti per far emergere aspetti non ancora indagati della vita e della produzione artistica dell’Avelli, abbiamo coinvolto università, istituti culturali e associazioni” commenta la Vicepresidente Elena Busson.

A tal fine, abbiamo costituito un Comitato Scientifico di respiro nazionale e internazionale composto da vari attori a partire dal panorama locale, fino ad arrivare alla capitale dell’Inghilterra.

Il Museo del Grandi Fiumi, la Fondazione Banca del Monte e il Conservatorio Venezze a Rovigo, l’Università degli Studi di Ferrara, l’Università degli studi di Urbino, l’Accademia Raffaello e la Galleria Nazionale delle Marche e ancora il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza e Istituto Courtauld di Londra: Istituzioni e Città legate alla storia dell’Avelli che hanno risposto con entusiasmo all’invito di Fondazione Rovigo Cultura.

La prima declinazione del progetto riguarda la formazione universitaria. Fondazione Rovigo Cultura sostiene le ricerche d’archivio grazie a due borse di studio post laurea i cui risultati saranno resi noti a giugno e a settembre, durante due convegni che verranno realizzati a Rovigo e a Urbino, le città che sono state fondamentali per lo sviluppo artistico di Avelli.

Una attività già avviata è la formazione degli studenti della scuola media superiore di Rovigo, in partnership con il Liceo Celio – Roccati. Si chiama “Avelli fra noi” ed è una declinazione rivolta alle scuole in collaborazione con l’Associazione Minimiteatri che cura, con gli insegnanti, la fase di coordinamento del progetto educativo-didattico.

La Fondazione, in questo modo, intende avvicinare le giovani generazioni alla conoscenza di Xanto Avelli e, più in generale, all’arte del Rinascimento italiano.

Con lo stesso scopo, si è avviata una collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica “F. Venezze”, rivolta in particolare agli allievi dei Corsi Accademici di I e II livello di Canto Rinascimentale e Barocco, oltre alla collaborazione degli allievi del Corso di Musica Applicata che hanno realizzato le musiche per il video promozionale del Progetto.

è stato un anno di lavoro intenso quello che ha portato alla nascita di questo importante progetto per la Fondazione Rovigo Cultura — commenta la Vicepresidente Elena Busson che ne ha curato l’ideazione e lo sviluppo — abbiamo voluto creare un progetto pilota che partisse da Rovigo e che portasse il nome della città al di fuori dei confini provinciali, mantenendo il coordinamento nel capoluogo polesano e stringendo sinergie significative con prestigiose Istituzioni italiane. È proprio a Rovigo che ho trovato i primi sostenitori di questa idea, in particolare nel Museo del Grandi Fiumi, nella Fondazione Banca del Monte con il Presidente dott. Lazzarini e nel Conservatorio Venezze con il direttore, Vincenzo Soravia e l’ex Presidente, dott. Fiorenzo Scaranello. Questi contatti sono stati preziosi per proseguire più motivati che mai.

Abbiamo, poi, coinvolto il mondo universitario perché sono convinta che la formazione e la ricerca siano lo strumento più idoneo a diffondere la conoscenza tra le persone e abbiamo deciso di dare l’opportunità a degli studenti di poter svolgere scavi d’archivio e ricerca scientifica su Xanto Avelli. L’obiettivo è portare alla luce elementi inediti sull’artista rodigino tramite due borse di studio delle università di Ferrara e di Urbino. Poi il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e ancora la Galleria Nazionale delle Marche e l’Accademia Raffaello di Urbino, fino ad arrivare a Londra con la Prof. Elisa Paola Sani che è diventata la coordinatrice del comitato scientifico e dei convegni, massima esperta di studi su Xanto.

Un parterre di tutto rispetto che si è messo in moto per far arrivare ai cittadini un messaggio di conoscenza della cultura e della storia di un territorio attraverso lo studio della vita e delle opere di Xanto, nostro celebre concittadino esposto nei musei più prestigiosi del mondo. Un ricordo particolare va al dott. Pirani che avevamo coinvolto come Associazione Xanto Avelli, e che è stato per lo studio di questo artista il riferimento principale del territorio rodigino.

C’è poi il coinvolgimento delle scuole medie superiori di Rovigo grazie alla disponibilità della dirigente, prof. ssa Anna Maria Pastorelli e dell’Associazione Minimiteatri con il dott. Ruggero Zambon che ringrazio.

A nome del consiglio di Amministrazione della Fondazione Rovigo Cultura ringrazio tutti i partner di questa importante iniziativa nell’auspicio che quanto creato sia solo l’inizio di una serie di attività che portino sempre più il nostro territorio al centro di importanti eventi culturali — conclude la Vicepresidente Busson”.

DALLA VOCE DI ROVIGO DEL 03/01/2023: articolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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